Dal viaggio in Georgia, mi sono portata via una storia che mi ha emozionato… Lei si chiama Nino, ed è una principessa georgiana di religione cristiana. Lui è Alì, un ragazzo azero, islamico. Loro, divisi dall’invasione russa e il loro tragico amore, sono i protagonisti di un romanzo dell’azero Kurban Said. Sul lungomare di Batumi, città balneare sul mar Nero, Alì e Nino s’incontrano e rivivono il loro sfortunato amore, grazie all’artista georgiana Tamara Kvesidadze.
I due giovani sono diventati due statue di acciaio, alte 8 metri, dal peso di 7 tonnellate. Ogni sera alle ore 19, solo per 10 minuti, in un immortale movimento, i due riescono ad unirsi ed abbracciarsi. Quello che la guerra ha diviso, l’arte ha riunito.
Il magico incontro, che emoziona lo spettatore, fa molto riflettere sulle difficoltà di pace fra i popoli, sulla convivenza tra le religioni, il rispetto delle culture e delle diverse etnie.. è tutto ancora molto lontano… Clelia Nocchi