Nella parte nord dell’Uganda il mitico Nilo bianco con un ampiezza di più 50 metri, scorre tranquillo verso Il Sudan. Ad un certo punto del suo percorso gli argini si restringono inghiottiti in una spaccatura tra le rocce e il passaggio diventa di soli sei metri. Le acque costrette ad attraversare la stretta gola esplodono in urlo fragoroso e spumeggiante. La massa d’acqua si contorce violentemente, cadendo per 40 metri, tanto da far tremare la terra circostante.
Milioni di goccioline si sprigionano, liberandosi con prepotenza per giocare con il sole a formare arcobaleni. Non avendo la portata di altre più famose cascate, né l’altezza, le Murchison, note anche come Kabarenga affascinano però per la loro impressionante forza. Divennero note ai viaggiatori, per essere state la location del film “la regina d’Africa”, con Hunphrey Bogart e Katharine Hepburn, girato nel 1959. Il parco, al quale danno il nome fu istituito nel 1952, si estende quasi per 3900 kmq, dopo essere stato nei primi anni del 900 una riserva di caccia.
Samuel Baker, esploratore inglese si recò in Uganda nel lontano 1860, fu lui che le battezzò con l’attuale nome, omaggiando il presidente del Royal Geographic Society e nel suo libro “The Albert N’Yanza” racconta le emozioni della sua avventura. Da non perdere la navigazione sul fiume per vederle frontalmente, ma neanche la visione via terra. Percorrendo un tortuoso sentiero si arriva in prossimità della cascata e procedendo in salita si giunge al “Top of the Falls”. Suggestivi punti di vista, sotto la protezione dei numerosi rapaci che sorvolano le rocce.. Clelia Nocchi