Salaspils – Lettonia

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 Bum bum – bum bum – bum bum …  batte il metronomo, giorno e notte, nel blocco di marmo nero,  “ricordando il cuore” è stato chiamato, come un battito cardiaco  pulsa per ricordare le migliaia di vittime qui trucidate dai nazisti.  

A Salaspils c’è una grande radura  in mezzo al bosco,  là dove un tempo sorgeva un campo di concentramento. E’ a soli 20 km dalla bella capitale  Riga, qui  lettoni, ebrei,  ma anche persone di altre nazionalità,  trovarono la morte. Sulla  costruzione, una sorta di lungo corridoio rettangolare, posto all’ingresso del memoriale, una frase  accoglie il visitatore “al di là di questa porta la terra geme”.

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Costruito nel 1967 quando ancora la Lettonia era in mani Sovietiche, per lasciare testimonianza e per non dimenticare le atrocità  commesse. L’invincibile, la madre , la  solidarietà, lo sconfitto, sei  monumentali  statue simboleggiano la sofferenza ma anche la tenacia, la lotta, contro il nazifascismo. Un luogo Salaspils di un silenzio assordante, un luogo Salaspils per riflettere.       Clelia Nocchi

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