Quando all’uscita incontravi gli amici, ti apostrofavano prima ancora di salutarti con l’affermazione “sei stata al Cavern” …. quell’odore tutti lo conoscevano. Ci si passavano anche 12 ore di fila e inevitabilmente si assorbivano i cinque caratteristici odori del Cavern: hotdog, toilette, disinfettante, sigarette e sudore. Il locale fumoso era talmente zeppo di persone che le pareti grondavano, ma l’atmosfera era magica, unica, talmente coinvolgente che non volevi mai andare via.
Questo il racconto di una assidua frequentatrice del “club più famoso del mondo”, dove uno dei complessi che ha fatto la storia della musica del secolo scorso ha iniziato la sua luminosa carriera. I mitici Beatles. Situato al nr 10 di Mattew Street in Liverpool, tutto, fuori e dentro parla di loro.
Era il 1957 quando sul quel piccolo palco di quella cantina umida si esibirono i Quarrymen, il primo gruppo di John Lennon, ma anche Ringo come batterista degli Skiffle, dei Rorystorm e gli Hurricanes. La prima apparizione dei Beatles risale invece al 9 febbraio 1961 durante l’ora di pranzo. Le band esordienti a quel tempo si esibivano per intrattenere gli impiegati che andavano nei numerosi locali della via per consumare uno spuntino.
Durante il Novembre dello stesso anno Brian Epstein, imprenditore, proprietario del più grande negozio di dischi della città, li ascoltò per la prima volta e rimase folgorato dalla loro performance, tanto da proporsi subito come loro manager. Quest’anno si celebrano i 60 anni della sua fondazione. Fu Alan Synter un appassionato di Jazz che ebbe la fortunata idea di aprire un club con il nome Cavern. Quello che era stato un rifugio durante la guerra e poi un magazzino per la conservazione della frutta diventò luogo dove ascoltare buona musica.
I Beatles poi hanno fatto il resto consegnandolo alla leggenda esibendosi ben 292 volte. Il Cavern diventò il luogo simbolo per milioni di giovani di tutto il mondo, dove cominciò una vera rivoluzione musicale, culturale e di costume, come recita la scritta sopra la porta di entrata “Where it all began”, dove tutto ebbe inizio. E’ incredibile come il club sia riuscito a sopravvivere, sia alla parziale demolizione sia alla chiusura per problemi finanziari nel 1966. Fu riaperto addirittura su protesta popolare subito dopo con un inaugurazione in pompa magna alla presenza dell’allora primo ministro inglese Harold Wilson. Oggi entrare al Cavern è come varcare la soglia in un “Tempio”.
E’ il cuore di Liverpool. Non si può immaginare se non si vede realmente, quante siano le persone che lo visitino ancora oggi. Un continuo pellegrinaggio di tutte le generazioni, turisti e residenti si ritrovano nel club per ascoltare rigorosamente live, le canzoni del passato. Soprattutto quelle dei Fab Four, ma anche quelle contemporanee. Tanti artisti che hanno suonato al Cavern, i Queen, i Rolling Stones, gli Who, i Kinks, Stevie Wonder, ma anche gli Oasis, Adele, e centinaia di altri nel corso degli anni. Paul Macarteney nel 1999 con un concerto memorabile ha voluto calcare nuovamente il palcoscenico che è stato la sua culla.
“E’ tornato a casa” si leggeva sui manifesti che annunciavano l’evento. L’entrata odierna è spostata di pochi metri rispetto a quella originale, davanti si può vedere il “muro dei famosi” con la statua di John e pochi metri prima la statua di una delle grandi star degli anni 60, Cilla Black, che fu la guardarobiera e cameriera del club. Quando si scendono le scale non si sentono più tutti gli odori di una volta, è rimasto solo quello del disinfettante per le pulizie.
Le mura sono coperte da nomi scritti e di foto, si possono acquistare gadget del club o dei Beatles, le luci sono cambiate ma il fascino…il fascino di quel locale è innegabile. Entri e davvero non vuoi più uscire. 60 anni non lo hanno minimamente scalfito. La musica ti avvolge e ti coinvolge… Love me do, Ticket to ride, Help, Something, Yesterday, Michelle… e ti ritrovi a cantare insieme agli altri seguendo note ben conosciute.
Poi ti giri casualmente e vedi entrare una bambina di 12 o 13 anni con i genitori, che indossa gli occhiali tipici di Lennon… Beatles forever!!! Per maggiori informazioni sul Cavern Club, visita il sito: https://www.cavernclub.org/history/
Clelia Nocchi