Capo di Buona Speranza

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Nel buio della notte, ogni trenta secondi, tre fasci di luce squarciano le tenebre e rassicurano i naviganti. La voce muta del faro avverte dalla rupe di duecento metri, che la rotta per la costa africana è quella giusta.  E’ il faro di Cape Point nel Parco Nazionale di Capo di Buona Speranza. A soli 70 km da Città del Capo, quasi 8000 ettari di una vegetazione molto simile alla macchia mediterranea si copre di colori durante la fioritura nei mesi da settembre a novembre..

Era il 1487 quando il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz toccò per primo il promontorio in Sudafrica, nell’Oceano Atlantico, aprendo la via delle Indie. Lo battezzò all’inizio “Cabo Tormentoso”, poi fu cambiato da re Giovanni II del Portogallo in quello attuale di più buon auspicio. Qualche anno dopo, la nuova via marittima fu percorsa da un altro famoso navigatore, Vasco de Gama, facendo fiorire i commerci tra il Portogallo e l’India. In realtà la penisola ospita tre Capi, oltre a Cape Point, Cape of Good Hope c’è Cape Maclear.

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Un’area battuta da forti venti, ma di grande spettacolarità con scorci mozzafiato sull’oceano, che si può esplorare attraverso numerose piste e sentieri.  Per raggiungere Cape Point, da cui si gode un panorama a 360°, oltre alla funicolare dal nome evocativo “l’olandese volante”, si può salire a piedi in poco più di 10 minuti.  Punto privilegiato per l’avvistamento delle balene soprattutto tra maggio e novembre e per i delfini. Bello il percorso di un chilometro che collega Cape Point al Capo di Buona Speranza ma se si dispone di due giorni vale la pena fare quello più lungo, con pernottamento in rifugio. La riserva naturale istituita nel 1938 è ricca di flora e di fauna, è facile vedere Zebre di montagna, Antilopi, Eland, Struzzi e molte specie di uccelli per la gioia di chi pratica bird-watching.

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Un’attenzione particolare meritano i babbuini.  Numerosi cartelli avvisano i visitatori di non dare assolutamente nessun alimento e non lasciare i finestrini delle auto aperti. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, alcuni turisti non osservano le normative di visita, come succede peraltro in altri parchi, e si divertono a dare frutta o altro ed ora gli animali hanno sviluppato una certa aggressività per procurarsi il cibo, entrando anche negli abitacoli delle auto e rubando tutto quello che trovano.  Dunque conviene tenersi a debita distanza e attenersi alle regole se non si vuole incorrere a spiacevoli episodi.  In questo luogo attratti dalla sua indubbia bellezza, ogni anno si stima che più di un milione di persone lo raggiungono con la certezza di essere nel punto più a sud del continente africano e dello spartiacque fra i due oceani, per questo diventato molto famoso.

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La convinzione e l’errore geografico è alimentata da ragioni storiche che risalgono ai tempi di Bartolomeo Diaz. A quell’epoca era considerato davvero il punto estremo del continente nero non avendo altro sito da comparare. L’organizzazione Idrografica Internazionale, nel 1950 aveva assegnato il primato di punto più a sud e la collocazione della linea ufficiale che divide le acque calde dell’oceano Indiano e quelle fredde dell’Atlantico al piccolo villaggio di Capo Agulhas che si trova a circa 250 km da Città del Capo.  Gli abitanti del piccolo villaggio che conta poco meno di 450 persone si sentono penalizzati rispetto al più noto e celebrato Capo di Buona Speranza.

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La presenza turistica in effetti non supera le trentamila presenze annue con le conseguenti ripercussioni sulla comunità.  Perchè i turisti non vanno a Capo Agulhas?  Perchè sicuramente è meno scenografico, e a dire il vero anche meno conosciuto e pubblicizzato. Il significato del nome, aghi o guglie, ricorda il motivo dei numerosi naufragi dovuti appunto agli scogli affilati nascosti nelle sue acque, tanto che in loco c’è un museo a riguardo.  Sulla sua acciottolata spiaggia ventosa, un piccolo monumento testimonia il punto esatto, quello per cui si dovrebbe andare ad Agulhas.  Il piccolo centro abitato non ha particolare attrazioni se non il secondo faro più antico del Sudafrica.

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Gli abitanti però si stanno impegnando nei confronti del governo centrale per il riconoscimento ufficiale a livello nazionale e una comunicazione promozionale conseguente adeguata all’importanza del sito.  Veicolare l’informazione tra i viaggiatori è sicuramente un buon inizio per aiutare concretamente il piccolo villaggio…, psss…psss,  volevo dirvi che una volta arrivati in Sudafrica perchè non andate a vedere il punto più a sud, quello vero ad Agulhas, per godere dello scenario dell’unione dei due oceani?  ……passa parola……    Clelia Nocchi

Cape Point Visitor Center
Tel. +27 (0) 21 780 9010
Email:  info@capepoint.co.za

Hoerikaggo Trails Booking Office
Tel. +27 (0) 21 422 2816
Email:  hoerikaggobookings@sanparks.org

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