Il Cammino di Carlo Magno

LOMBARDIA: una leggenda narra che Carlo Magno avrebbe attraversato la Valle Camonica partendo da Pavia raggiungendo Bergamo poi Lovere fino al passo del Tonale per poi proseguire in Trentino diretto a Verona, conquistando territori ai signorotti locali e convertendoli al cristianesimo. Probabilmente il racconto leggendario si ispira alle gesta del sovrano riportate dalle pagine di storia, il sovrano in effetti prima di intitolarsi re dei Franchi e dei Longobardi occupò Pavia durante la conquista dell’Italia Settentrionale.

Nel 2018 per celebrare il viaggio del monarca nasce il “cammino di Carlo Magno”. Un percorso di 5 tappe, 100 km, con partenza da Lovere sul lago d’Iseo con arrivo a Ponte di Legno. Un itinerario escursionistico che dà l’opportunità di conoscere la valle anche al di fuori delle località turistiche più note e alla moda. Zigzagando tra informazioni storiche e leggendarie la Val Camonica è comunque uno scrigno di sorprese . In questo periodo, alle porte dell’inverno con ancora belle giornate di sole “Il cammino di Carlo Magno” diventa passo dopo passo un vero viaggio esperienziale. I boschi colorati d’autunno, le montagne imbiancate dalla prima neve, quell’atmosfera ovattata dove nell’aria si spande il fumo dei comignoli, nei prati gli animali ancora al pascolo, i gesti antichi di gente laboriosa che custodisce gelosamente le proprie tradizioni ti fanno entrare in un affresco antico, in un tempo sospeso e magico. In alcuni tratti l’itinerario incrocia i sentieri della memoria dove si possono vedere ancora i bunker della grande guerra, la ciclovia che dal dal Po’ arriva al passo del Tonale correndo lungo il fiume Oglio e la ciclovia Karolingia. Lungo il percorso uno dei luoghi più interessanti è senz’altro Il parco delle incisioni rupestri, una riserva naturale protetta istituita nel 1988 riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Con oltre 350.000 simboli fino ad oggi catalogati è il più vasto sito di graffiti sul continente europeo. I petroglifi sono visibili in un contesto ambientale davvero magnifico un vero museo a cielo aperto. Tra tutte le incisioni quello più famoso, per essere diventato il logo della regione Lombardia è il graffito della “rosa camuna” che risale alla civiltà dei Camuni, popolo che visse nella valle durante l’età del Ferro (periodo tra il II e il I millennio a.C.), dal quale la valle trae anche il nome. I cento km del percorso si snodano a mezzacosta mostrandoci castelli, laghi dove la natura si specchia, pregevoli chiese, minuscoli centri ora disabitati, paesini e villaggi, rivelando al viandante il loro passato. Edicole votive , targhe, lapidi, monumenti dedicati alla memoria di episodi dolorosi; che sia un incendio che arse il paese, un’alluvione che travolse ponti e case, alle vittime della guerra o il triste fenomeno dell’ emigrazione che fece partire tanti abitanti alla ricerca di fortuna. La sorprendente narrazione della persecuzione di persone accusate di stregoneria, anzi di stregheria come si legge al centro del paese di Sonico. In questi luoghi sembra sia stata particolarmente violenta nei secoli XV – XVI, e riguardava soprattutto donne che vivevano isolate dedite all’uso delle erbe medicinali. Tante informazioni, storia e storie che arricchiscono i passi di quel turismo lento , come oggi chiamiamo il camminare che ha il pregio di metterci in contatto profondamente con il territorio che attraversiamo. Come un libro ci fornisce spunti di riflessione, conoscenza, emozioni e suggestioni muovendo le corde dell’anima. Clelia Nocchi

www.camminodicarlomagno.it
www.turismovallecamonica.it

Lascia un commento