Alla scoperta della Via Egnazia, in Macedonia. L’antica via costruita dai Romani nel 146 a.C. per collegare l’Italia a Bisanzio. “La Perla dei Balcani” terra di frontiera tra Cristianità e Islam. Tra Oriente e Occidente. Madre di Alessandro III il Macedone, meglio conosciuto come Alessandro Magno, custodisce preziosi tesori, splendidi monasteri di età bizantina, nascosti siti archeologici, una capitale moderna interamente ricostruita.
I Romani erano grandi costruttori di strade e la via Egnazia fu la prima al di fuori della penisola costruita come prosecuzione della via Appia. La Regina Viarum, collegava Roma con il porto di Brindisi prendendo il nome dal console Gaio Ignazio. La via Egnazia ha come direzione Bisanzio partendo da Durazzo, nell’attuale Albania, passando per Salonicco. Un lungo filo conduttore di 1120 chilometri, un’impresa straordinaria per quei tempi se si pensa che doveva attraversare gli ardui Balcani.
Di grande importanza strategica, sia militare che commerciale, lungo la quale veicolarono non solo merci e soldati ma anche idee e sentimenti religiosi. Anche l’apostolo Paolo se ne servì per diffondere il messaggio di Cristo dalla Palestina all’Urbe.
Se ci si reca in Macedonia non si può non visitare la città dimenticata di Eraclea, fondata verso la metà del IVsec a.C. detta lo scrigno dei Balcani. Situata proprio sulla via Egnazia a sud di Bitola, inserita nel 2004 nella lista Unesco World Monuments Watch e il piccolo gioiello nascosto di Stobi, antica città romana abbandonata nel VI sec d.C. a causa delle invasioni barbariche, a soli 80 km dalla capitale macedone Skopie. Clelia Nocchi